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mercoledì 19 dicembre 2012

“ASPI” , “MINI-ASPI 2012” e “MINI-ASPI” : LE ULTERIORI ISTRUZIONI DELL'INPS SULLA NUOVA “DISOCCUPAZIONE”

L'INPS fornisce alcuni chiarimenti in merito all'Indennità di disoccupazione "mini-ASpI 2012":


L'INPS ritiene che l'ipotesi della procedura di licenziamento per giustificato motivo oggettivo conclusa in sede conciliativa con una risoluzione consensuale configuri un'ipotesi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro, dando così titolo all’accesso alla tutela del reddito corrispondente:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%2020830%20del%2018-12-2012.htm
L'INPS fornisce le istruzioni circa le nuove discipline, previste dall'articolo 2 della Legge n. 92/2012 (Riforma del Mercato del Lavoro), conosciute come: Indennità di disoccupazione ASpI e mini–ASpI:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20142%20del%2018-12-2012.htm

lunedì 17 dicembre 2012

ADDIO "Disoccupazione"! DALL'1.1.2013 ARRIVA L' "ASPI" (Assicurazione Sociale per l'Impiego)

L’articolo 2 della legge n. 92 del 28 giugno 2012 ha istituito, con decorrenza 1° gennaio 2013, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI), con la funzione di fornire un’indennità mensile di disoccupazione ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. L’ASpI – che sostituisce la preesistente assicurazione contro la disoccupazione involontaria – si caratterizza per l’ampliamento della platea dei soggetti tutelati, per l’aumento della misura e della durata delle indennità erogabili agli aventi diritto, nonchè per un sistema di finanziamento alimentato da un contributo ordinario e da maggiorazioni contributive.
Clicca qui sotto e leggi la Circolare INPS per capire come funziona:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20140%20del%2014-12-2012.htm

giovedì 25 ottobre 2012

POSTE ITALIANE: UN PROBLEMA CHE INTERESSA TUTTI

Dando un occhiata al funzionamento di un ufficio di Poste Italiane in questi anni è stato possibile farsi una idea dello stato di salute dei servizi in Italia. Ciò potrebbe dirsi, in realtà, per ogni amministrazione diffusa capillarmente sul territorio. Guardi le facce della gente, ne percepisci gli umori e capisci se questo Paese ha raggiunto livelli di efficienza decenti.In effetti, stranamente, ad un progresso degli strumenti tecnologici, nelle Poste, non ha corrisposto un miglioramento in tutti i servizi. Ad esempio si lamentano, in generale, eccessive file alle poste stesse e ritardi nel recapito delle lettere. Strano, perchè le Poste erano state privatizzate nel 1998 (trasformazione in SpA). Una SpA all'italiana , ovviamente, in quanto l'azionista unico era ed è il Ministeo dell'Economia. Alcuni punti fermi di questa operazione sono comuni a quelli di altri processi simili. Ad esempio la perdita di centomila posti di lavoro.Se ne sono persi nel recapito, parallelamente alle sedi decentrate dello stesso, via via accorpate.Ed è aumentata la distanza da percorrere per molti clienti obbligati a farlo.Certo, gli utili societari sono aumentati ma si sono persi, anche recentemente, altri posti di lavoro ed è stato abolito il recapito al sabato. Peggioramento del servizio quindi (l'oggetto sociale di questa SpA).Nel bancoposta sono aumentati i servizi da fornire a parità di personale ma quest'ultimo non ha sufficiente dotazione tecnologica.La situazione societaria è sana (bilanci in equilibrio) ma le risorse non vengono usate per migliorare le condizioni del servizio.Come detto la riorganizzazione ha proceduto per "ondate" di cui le ultime, quelle da poco preannunciate saranno devastanti.Licenziamento di 12 mila portalettere, chiusura di 1200 uffici minori e razionalizzazione (apertura settimanale ridotta) per altri 600.
I più maligni sostengono che questo processo abbia due obbiettivi: scorporare il Bancoposta "bancarizzandolo" e frazionare, affidandolo a ditte private, il servizio di recapito.
Già in altri settori in cui questi processi sono andati avanti è stato possibile ricavare le controindicazioni che ora ovviamente, per il futuro, sono riproponibili per Poste Italiane. Essenzialmente: la possibilità che quando vi sia un disservizio l'utente non riesca a risalire al responsabile (non per fargli causa ma semplicemente per risolvere in fretta il suo problema perchè è solo ciò che in questi casi gli (ci) interessa). E poi il rischio che una privatizzazione e parcellizzazione spinta non favorisca la concorrenza ma l'instaurarsi di tanti piccoli monopoli territoriali, gestiti in dispregio delle esigenze delle collettività residenti nei territori più sperduti.
Anche se molti sembrano essersene dimenticati, il servizio postale è un bene di pubblica utilità. Un recapito efficiente incide sul benessere psicologico della gente, il bancoposta è uno degli strumenti più utilizzati per il risparmio popolare. Il quale a sua volta è raccolto dalla Cassa Depositi e Prestiti la quale svolge una funzione importante, tra le altre: quella di finanziare gli investimenti infrastrutturali dei Comuni.
La vertenza Poste, quindi, interessa tutti noi perchè sono in gioco beni preziosissimi che, una volta persi, difficilmente riusciremo a recuperare in breve tempo e a costi sostenibili.
Grande solidarietà quindi con le richieste dei lavoratori postali (innanzitutto: basta con i licenziamenti) , richiesta al governo di curare con la massima attenzione (come dovrebbe fare ogni buon proprietario) l'operato del suo management, una riflessione prima o poi da condurre tesa a rivalutare l'utilità del ritorno ad un soggetto pubblico di determinate funzioni, visto che 15 anni di liberalizzazione/privatizzazione hanno dimostrato il fallimento delle teorie sottostanti.
Cercheremo, come Sindacato, di dare anche noi il nostro contributo per il miglioramento di questa situazione, nell'interesse dei lavoratori e della collettività.

mercoledì 24 ottobre 2012

TRASPORTO AEREO: ALTRO CHE CRESCITA!

La dismissione (a seguito di privatizzazione)di Alitalia e il passaggio ad Alitalia-Cai (costata circa 30 mila posti di lavoro, compreso l'indotto, a partire dal 2008)ha tutt'altro che rilanciato il settore. Arrivano, da lì, costantemente e inesorabilmente, cattive notizie. Il ricorso a massicci licenziamenti, nei fatti e nelle intenzioni è tutt'altro che arginato. La situazione delle retribuzioni (contratto scaduto da mesi), per chi ancora lavora, non è certo diversa dal resto del lavoro dipendente in Italia (mal comune, mezzo gaudio). Ivi compreso il processo di precarizzazione dei rapporti di lavoro in essere, presenti e, ovviamente, futuri.Le condizioni dei lavoratori, dal punto di vista normativo, sono stagnanti. Il processo di esternalizzazione di alcune attività strategiche (come la manutenzione) prosegue in maniera regolare, costante e serena, come il corso di un grande fiume che nulla e nessuno può fermare. Altro che piani industriali di rilancio. I più maligni (ma la platea si sta allargando) ipotizzano che dietro a questa deriva ci sia la capacità dei francesi di portare a termine un graduale processo di impossessamento di quanto di buono (tanto) è ancora rimasto nell'aviazione civile del nostro Paese.Siamo quindi al paradosso che per poter tutelare i nostri interessi nazionali occorra affidarsi agli stranieri sperando che abbiano più sensibilità del gruppo di investitori che a suo tempo furono , in maniera così sospetta, incensati e glorificati.E' urgente che il governo torni a occuparsi della questione del rilancio, perchè ci sarebbero le condizioni, visto l'oggettivo incremento del numero dei passeggeri e delle merci trasportate, per combinare qualcosa di buono, una volta tanto,per l'economia del nostro Paese.Ma la domanda sorge spontanea: in merito all'operato dei privati cui è stata affidata la gestione di questi delicati passaggi, alle loro scelte, da parte di chi rappresenta il pubblico interesse c'è un adeguata attenzione? Non si ritiene arrivata l'ora di fare una inversione di marcia, tornando a valorizzare il capitale umano, contrastando processi di impoverimento che rischiano di divenire irreversibili? Non crede il governo che il mondo del lavoro aeroportuale abbia già dato tanto, troppo e che infierire ancora utilizzando selvaggiamente licenziamenti, precarietà, delocalizzazioni, esternalizzazioni, bassi salari, dia in sostanza un segnale nefasto a una economia che invece avrebbe bisogno di fiducia?Noi speriamo solo che oltre a una maggiore attenzione del governo vi sia anche un comportamento limpido e responsabile di tutti i sindacati. E' sano dividersi su opinioni diverse e trasparentemente esposte in pubblico in merito a un piano industriale, lo sarebbe meno se accadesse che alcune sigle ritenessero che, date le rilevanti risorse economiche in gioco, possano trovare spazio e giustificazioni il collaborazionismo con gli speculatori e gli avventurieri ai danni degli interessi di tutti.

mercoledì 3 ottobre 2012

SCIOPERO TRASPORTI: DOPO LO CHOC, RIFLETTIAMO E PROPONIAMO QUALCOSA DI NUOVO

Questo il resoconto e gli strascichi
Vorremmo innanzitutto dire che manifestiamo la nostra solidarietà sia ai lavoratori dei trasporti sia ai lavoratori (non del settore) che ieri hanno avuto grossi problemi per recarsi al lavoro.
NON siamo solidali con l'ASSTRA, con le Regioni, con il Governo, con i vertici delle Aziende di trasporto né con l'Organismo di Garanzia e tanto meno con i vertici delle Organizzazioni Sindacali promotrici dello sciopero. La responsabilità di quanto successo è di tutti costoro, tranne che dei lavoratori sopra richiamati.
L'ASSTRA farebbe bene a firmare, dopo 5 anni, il contratto di cui trattasi, il Governo e le Regioni a sollecitarla e a fare attenzione che i fondi verso quelle aziende vengano effettivamente dirottati verso le giuste destinazioni evitando di tagliare la dove si creerebbe un danno irreparabile. A volte si ha la sensazione che vi sia una sorta di complicità tra i vertici delle Aziende di trasporto e quelli dei Sindacati, come se fosse loro interesse comune mettere il coltello alla gola del consumatore per spillare più soldi al contribuente. Sarebbe infatti compito delle aziende vigilare che fatti come quello della saracinesca tra metro 1 e 3 a Milano non si verifichino. Quelle dell'Autorità di Garanzia poi sono le solite lacrime di coccodrillo quando ormai la frittata è fatta. Il quesito che anche stavolta è lecito porsi è: chi controlla l'Autorità di controllo?Chi verifica che i soldi con cui è mantenuta siano effettivamente ben spesi?
E' certo che il modello di limitazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici ha fallito gli obbiettivi.
Gli utenti hanno avuto (e, sembra, prossimamente ne avranno ancor di più) pesanti disagi e danni, le Aziende (che, come accade nel settore pubblico e in quello dei servizi falsamente privatizzati) non ci hanno rimesso un euro, anzi, hanno guadagnato le trattenute per lo sciopero e risparmiato gli istituti collegati alla presenza al lavoro, oltre a essere considerate, ora, tra le vittime dei lavoratori, i lavoratori ci hanno rimesso relativamente alla loro immagine, il rinnovo del contratto (che magari adesso scatterà, come contentino) non potrà non subire gli effetti della spending review.
Tragicomica poi è stata la predica del Corriere della Sera il quale sembra arrivato da Marte , mentre sarebbe bene ricordare come da anni abbia sottovalutato i problemi del trasporto pubblico, nell'esaltazione del trasporto privato , salvo mettere in sordina , vista la mala parata, i fallimenti della strategia FIAT, delle industrie petrolifere, dei gestori di autostrade e delle procedure di privatizzazione che hanno interessato Alitalia e Ferrovie dello Stato, oltre al trasporto pubblico locale. Basterebbe che il Corriere della Sera dirottasse anche parte delle energie impiegate a beatificare Mario Monti verso una sollecitazione al Ministro Passera di prendere in mano, una volta per tutte, i destini di questo disgraziato trasporto popolare nel nostro Paese.
Quanto ai lavoratori, anche se il diritto di sciopero è sacro, ci appelliamo a loro affinchè non danneggino più dei loro pari. La maniera ci sarebbe, anche se toglierebbe spazio alle burocrazie sindacali. Non risulta che altre categorie di lavoratori, quando scioperano, vadano a bloccare l'esistenza dei lavoratori dei trasporti, impedendo loro di uscire di casa e andare al lavoro. I lavoratori dei trasporti pertanto non devono procurare a persone per bene come loro quei disagi che mai essi vorrebbero per sé. Una maniera per dimostrare maturità (e scaltrezza, ma per vincere occorre anche questa) sarebbe quella che scioperassero solo i controllori e non il resto del personale. In questa maniera i passeggeri viaggerebbero gratis senza difficoltà (e la vostra popolarità, nei loro confronti, schizzerebbe alle stelle), l'azienda (associata all'ASSTRA che, ribadiamo, va condannata per questo suo atteggiamento) non incasserebbe nulla per quel giorno e, eventualmente, gli altri lavoratori, con una colletta, potrebbero rimborsare i controllori per la trattenuta subita.
Semplice, ma non si farà mai. Altrimenti come giustificheremmo la presenza , il ruolo e i guadagni di Autorità di Garanzia sugli scioperi, dei vertici sindacali e dei giornalisti del Corriere della Sera che si occupano delle vostre proteste “cattive” che mettono in crisi l'ordine dei tecnocrati?

venerdì 21 settembre 2012

AMIANTO QUESTIONE IRRISOLTA. E NESSUNO SE NE OCCUPA PIU'

LA MAPPA DELL'AMIANTO IN ITALIA



Incredibile a dirsi ma ancora in Italia quella dell'amianto è una questione irrisolta e, per di più, lontana dai riflettori. Il problema è tanto più grave nelle regioni (qui sopra ve ne forniamo la mappa) in cui stata è consistente in passato la presenza di aziende che ne facevano utilizzo. Tale rischio permane alto, in ragione della considerevole presenza e diffusione in quantità pericolose nei luoghi di lavoro e nelle lavorazioni, nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche e private. Una realtà rimossa dalle istituzioni, spesso sconosciuta e sottovalutata dagli stessi cittadini non informati adeguatamente .La legge 257/92 , oltre a vietare l'uso dell'amianto e ad imporne lo smaltimento, delegava alle Regioni la definizione dei piani di bonifica e la loro realizzazione. In maniera scandalosa le previsioni di tutela previdenziale della legge sono state artatamente depotenziate ,privando i lavoratori esposti del beneficio dell'uscita anticipata dal mondo del lavoro. E' urgentissimo riprendere sul territorio l'opera di rimozione e smaltimento dell'amianto, vigilando in modo diffuso per verificare che ciò avvenga una volta per tutte. Occorre sensibilizzare, informare e prevenire il rischio amianto, verificare l'applicazione delle leggi con il monitoraggio della situazione attuale e soprattutto riproporre l'effettiva tutela dal punto di vista sanitario di coloro che in passato sono stati inconsapevolmente soggetti alle conseguenze devastanti dell'esposizione professionale, della manipolazione, dell'uso e dell'inalazione dell'amianto e di quanti lo sono tuttora.

venerdì 14 settembre 2012

FACCHINAGGIO: NOVITA' SU REQUISITI CAPACITA' ECONOMICO-FINANZIARIA E TECNICO-ORGANIZZATIVI

L’art. 10 del del D.Lgs. 147/2012 prevede, per le attività di facchinaggio, che l’iscrizione al Registro delle Imprese o all’Albo delle Imprese artigiane sia subordinata alla dimostrazione della sussistenza dei soli requisiti di onorabilità. Pertanto, non saranno più oggetto di accertamento i requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativi

mercoledì 5 settembre 2012

TAV EUROPA: IL CORRIDOIO NON HA PIU' CAPO NE' CODA

Dopo il Portogallo, anche la Russia si tira indietro.

Leggi l'articolo:

http://petrolio.blogosfere.it/2012/09/tav-europa-il-corridoio-non-ha-piu-ne-capo-ne-coda.html

Osserviamo, sommessamente, che in Italia siamo ancora in attesa dal Ministro Passera di un Piano Nazionale dei Trasporti (e ciò sta mettendo in forse migliaia di posti di lavoro) e che di oggi è la notizia che uno dei motivi per i quali non si stanno trovando acquirenti stranieri per l'ALCOA è nell'insufficienza delle infrastrutture e dei trasporti in Sardegna..
Quei pochi italiani che questa estate hanno potuto permettersi di andare in ferie hanno avuto modo di rendersi conto in che stato sia la nostra rete ferroviaria ordinaria.
A buon intenditor, poche parole....

mercoledì 25 luglio 2012

VERGOGNA! Ma se volete potete iniziare a riscattarvi.

                                                                 Matteo


LA MORTE DI MATTEO, IN UN INCIDENTE AVVENUTO MONTANDO IL PALCO PER IL CONCERTO DI UNA NOTA CANTANTE

L'INAIL RISARCISCE CON MENO DI DUE MILA EURO. E I SOLDI PER LA SUA FAMIGLIA SARANNO SOLO QUELLI PERCHE' ALL'INAIL NON RISULTA CHE LUI MANTENESSE LA FAMIGLIA
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/07/24/news/crollo_palco_pausini_2000_euro_per_la_morte_di_matteo_la_madre_quei_soldi_offendono_la_dignit-39634677/

LA MAMMA DI MATTEO SI RIBELLA (DA TGCOM24)


L'INAIL AVREBBE IL COMPITO DI (dal suo sito istituzionale):
"L’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, persegue una pluralità di obiettivi: ridurre il fenomeno infortunistico; assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio; garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro. L’assicurazione, obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose, tutela il lavoratore contro i danni derivanti da infortuni e malattie professionali causati dalla attività lavorativa. L’assicurazione esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile conseguente ai danni subiti dai propri dipendenti. La tutela nei confronti dei lavoratori, anche a seguito delle recenti innovazioni normative, ha assunto sempre più le caratteristiche di sistema integrato di tutela, che va dagli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro, alle prestazioni sanitarie ed economiche, alle cure, riabilitazione e reinserimento nella vita sociale e lavorativa nei confronti di coloro che hanno già subito danni fisici a seguito di infortunio o malattia professionale. Allo scopo di contribuire a ridurre il fenomeno infortunistico l’INAIL realizza inoltre importanti iniziative mirate al monitoraggio continuo dell’andamento dell’occupazione e degli infortuni, alla formazione e consulenza alle piccole e medie imprese in materia di prevenzione, al finanziamento imprese che investono in sicurezza. "

E' NOTO CHE L'INAIL VANTA UN AVANZO DI 18 MILIARDI DI EURO, A DIFFERENZA DI TANTI ALTRI ENTI IN PASSIVO.
SE E' STATO SALVATO DALLA SPENDING REVIEW SIGNIFICA CHE SI E' CONVINTI CHE ANCORA SERVA A QUALCOSA.
PER DARE UN'IDEA, UN DIRIGENTE INAIL GUADAGNA ALMENO 4.000 EURO AL MESE. DUNQUE PER L'INAIL LA VITA DI UN RAGAZZO DI 31 ANNI VALE QUANTO 15 GG DI LAVORO DI UN PROPRIO DIRIGENTE.
Caro Presidente Napolitano, caro Presidente Monti, caro Ministro Fornero (sempre che nel frattempo non abbia dichiarato che oltre al Lavoro, neppure la Sicurezza sia un diritto costituzionalmente garantito...), cari Partiti:
le leggi vanno rispettate (sempre) ma a noi sembra assurdo che in pochi giorni si riesca a riformare la Costituzione (in senso semipresidenzialistico) e non si trovi il modo, tecnicamente, di dare sollievo a una famiglia così ingiustamente colpita.
DIMOSTRATECI DI SAPER DARE VERAMENTE UNA SPERANZA A QUESTO PAESE!

venerdì 20 luglio 2012

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE:AL DI LA' DEL SOLITO SCIOPERO

Crediamo che il presidente dell'ASSTRA (l'associazione delle aziende del trasporto pubblico locale) questa volta abbia centrato la questione (e per questo invitiamo lui e l'ANAV a rinnovare al più presto il CCNL)
http://www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=7589
Siamo nel corso del solito sciopero che, oltre a creare disagio all'utenza, non la sensibilizza sul momento cruciale e unico che stiamo attraversando. I maggiori sindacati avrebbero fatto meglio ad evitarlo, a non chiedere questo sacrificio ai propri iscritti e ad impegnarli invece nel cercare di far capire al resto dei cittadini che occorre allearsi, tutti, affinchè il Governo, che ancora può, con un emendamento, tolga dalla spending review questo settore.Subito. Perchè tra qualche settimana rischieremo di farcela tutti a piedi o in auto, moto, bici (per chi se le può permettere). Un ulteriore colpo al nostro reddito e alla qualità della nostra vita.Ripetiamo: più si va avanti più si fa fatica a capire che idea abbia il Governo Monti del nostro Paese

domenica 8 luglio 2012

CARI PARLAMENTARI CAMPANI E CARO MINISTRO PASSERA, DIAMOCI DA FARE .QUESTO IrisBUS POTREBBE PASSARE PER L'ULTIMA VOLTA. NON PERDIAMOLO!

Per il 9 luglio le maestranze dell'IRISBUS hanno indetto una riunione alla quale hanno invitato tutti i parlamentari campani.
http://www.ilciriaco.it/attualita/news/?news=20907
Sul piatto vi sono due questioni: l'IRIBUS come azienda (una di quelle che vede la FIAT di Marchionne in uscita)  e l'indotto della zona di Avellino.
Come si ricorderà, a seguito dell'annuncio della chiusura dello stabilimento da parte della FIAT si fece avanti la DR MOTORS dell'imprenditore molisano Di Risio, Il quale si propose contemporaneamente  per rilevare l'altro stabilimento FIAT, quello di Termini Imerese.Quella di Di Risio, tuttavia, sembra essere stata una meteora, in quanto diverse verifiche hanno fatto emergere punti interrogativi dal punto di vista finanziario.
Purtroppo le prospettive, per tutti gli imprenditori, italiani e stranieri, che volessero investire nel settore dei trasporti italiano , sono, da tempo, piuttosto nebulose, dato che manca un preciso piano nazionale dei trasporti da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
E' da anni che le forze in campo individuano, nella rottamazione del vecchio parco automezzi e nella sua sostituzione con autobus ecologici. l'unica strategia in grado di dare un futuro al settore. E' ovvio poi che è proprio dagli stabilimenti Iribus di Avellino e dalle piccole imprese dell'indotto nella zona che non potrà non venire il contributo iniziale e decisivo.
E' verificata inoltre la competitività dal punto di vista dei costi e della produttività dello stabilimento di Avellino e quindi assolutamente deleterio che in futuro le amministrazioni pubbliche bisognose di nuovi mezzi li acquistino (col denaro pubblico) da altri paesi concorrenti.
E'  meritoria e assolutamente da sostenere l'iniziativa dei lavoratori dell'IRIBUS di sollecitare la politica ad occuparsi, per una volta, dei problemi concreti dell'industria italiana che ha i numeri per sopravvivere e riprendersi. Speriamo che gli onorevoli di tutti i partiti e il Ministro Passera,  per una volta,  dimostrino analogo senso di responsabilità nazionale. Ma facciamo presto perchè questo IrisBUS passa una volta sola, l'ultima!

martedì 19 giugno 2012

CONVENZIONE AGL/”SUMISURA CONSULTING S.R.L.”

Si rende noto che la A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro ha stipulato una convenzione con la Società “SUMISURA CONSULTING S.R.L.” (clicca sul seguente link):
Oggetto della convenzione è la fornitura agli iscritti della AGL dei servizi della suddetta società a prezzi più favorevoli rispetto a quelli di mercato.
QUALE SERVIZI OFFRE LA “SUMISURA CONSULTING S.R.L.”?
Si tratta di una serie di servizi che, vista la attuale situazione economica sfavorevole in cui versa il nostro Paese, siamo certi che risulteranno interessanti per molti.
Le attuali difficoltà economiche in cui molti cittadini versano e che spesso sono legate a rapporti di lavoro con banche e/o con enti di recupero crediti, richiedono un adeguato servizio di consulenza riguardo all'usura bancaria (tassi di interesse usurari) , cartelle esattoriali illegittime, recupero di interessi bancari pagati indebitamente e anatocismo (pratica bancaria illegale che consiste nel calcolare gli interessi sugli interessi maturati). La gamma delle situazioni che possono rendere utile, a volte VITALE, il servizio che da oggi la “SUMISURA CONSULTING S.R.L.” sarà in grado di offrire a tutti voi, è rappresentata, a titolo esemplificativo, dalle seguenti domande:

  • E' pressata da interessi bancari “stranamente” alti su mutui, leasing, fidi, anticipo fatture o Salvo Buon Fine concessi?
  • Teme che ,o vuol verificare se, la Sua banca le sta applicando degli interessi sugli interessi maturati trimestralmente?
  • Ha mai ricevuto cartelle esattoriali con alti interessi da controllare?
  • Le commissioni bancarie imposte dalla Sua banca sono regolari e corrispondenti a quanto concordato?
  • La Sua banca sta facendo pressioni per avere garanzie ulteriori sui fidi concessi alla Sua azienda o la sta “minacciando” di pignorarle delle proprietà messe a garanzia perchè l'ha classificata “insofferente”?
  • Si sente maltrattata a causa delle condizioni imposte dalla Sua banca?

Se vi siete riconosciuti in una o più delle situazioni illustrate sopra, sappiate che MOLTO può essere fatto per aiutarvi a difendere i Vostri diritti e per riequilibrare a Vostro favore rapporti con banche ed enti di recupero crediti che spesso a causa di atteggiamenti arroganti degli stessi verso clienti indifesi , tendono ad essere vessatori e causa di preoccupazione.

Per domande, richieste di assistenza o per richiedere un appuntamento E, NEL CONTEMPO, USUFRUIRE DELLE CONDIZIONI DI PREZZO PIU' FAVOREVOLI concesse solo a chi sarà iscritto o si iscriverà alla AGL (unicamente previa conferma – in base alla Convenzione - da parte della AGL nazionale alla società SUMISURA CONSULTING S.R.L della regolarità di detta iscrizione) non esitate a contattare la Segreteria Nazionale della AGL al seguente numero : 3349091761 o inviandole una e-mail al seguente indirizzo: agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com

AGL nazionale